Anna Maria Ciddio

 

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Piazza del Popolo

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La Piazza, un tempo chiamata “Piazza del Trullo” per l’omonima “Fontana” poi trasferita a Piazza Nicosia, venne così denominata per essere la principale via di accesso alla città oltre che la più frequentata dal popolo. Era il luogo nel quale si svolgevano le esecuzioni capitali, i giochi, le fiere e gli spettacoli. Durante il carnevale, da questa piazza, aveva inizio la “corsa dei Bàrberi”, seguita e rinomata corsa ippica.

L’attuale sistemazione della Piazza che ne fa la più monumentale e spettacolare di Roma è il frutto di vari interventi svolti nell’arco di tre secoli principalmente ad opera di Sisto V, Gian Lorenzo Bernini e Giuseppe Valadier. La sua grandiosità venne sottolineata da Goethe che appena arrivato nella piazza, esclamò: “Tu sei un mondo, Roma!”, estasiato oltre che statue, fontane e sfingi, dalle prospettive impreviste e raffinate. 

 

Papa Sisto V (1585-1590) inserì la piazza nel nuovo piano urbanistico che prevedeva il collegamento delle sette basiliche maggiori attraverso strade, piazze ed obelischi (l'obelisco Flaminio venne trasportato dal Circo Massimo) che intrecciandosi avrebbero creato una simbolica stella. I nuovi precorsi furono realizzati solo parzialmente ma l’idea di risistemare gli antichi obelischi costituisce una grandiosa novità perché questi monumenti oltre a connotare scenograficamente lo spazio, si caricavano di precisi significati simbolici. Da un lato, indicano un’ideale continuità della città papale con i faraoni egizi che li trasportarono a Roma, dall’altro sono collocati davanti alle basiliche cristiane e ornati di croci bronzee, alludendo al trionfo della religione cattolica sulle memorie dell’antichità pagana.

 

Gian Lorenzo Bernini, fu chiamato da Alessandro VII Chigi a rinnovare la piazza in occasione dell’arrivo a Roma di Cristina di Svezia (1655) per celebrarne con magnificenza la conversione al cattolicesimo. Bernini per l’attesa ospite, aggiunse sulla Porta Flaminia - di accesso alla piazza e incastonata nelle Mura Aureliane - l’augurio di un “Ingresso Felice e Fausto” (Felici Faustoque ingressui ANNO DOM MDCLV). Inoltre, lavorò alle chiese gemelle di Santa Maria di Montesanto (a sinistra) e Maria dei Miracoli - all’imbocco del “Tridente” formato dalle vie Babuino, Corso e Ripetta -. Infine, lavorò  alla ristrutturazione degli interni di Santa Maria del Popolo, chiesa presente alla destra dell’entrata della piazza accanto alla Porta Flaminia, nella quale importanti interventi vennero realizzati anche dal Bramante, dal Pinturicchio, Raffaello, Andrea Sansovino, Annibale Carracci, Carlo Maratta e Michelangelo Merisi detto Caravaggio.

 

Durante il governo napoleonico si definì un nuovo progetto monumentale, influenzato dal neoclassicismo rivoluzionario di Giuseppe Valadier (1762-1839): la piazza prese così la forma di due emicicli laterali. Vennero realizzati gli edifici presso la Porta Flaminia e si trovò la soluzione per armonizzare la vicina collina del Pincio alla piazza, con un progetto di straordinario effetto scenografico, realizzando una serie di opere murarie aperte in arcate e logge. Sul lato del Tevere si creò un imponente rettifilo, l’attuale Via Cola di Rienzo.

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